Siamo arrivati secondi al concorso API “se puoi sognarlo puoi farlo”
Hanno partecipato 9 asili. Le educatrici con i bambini dovevano costruire “qualcosa” con materiale riciclabile.
Ecco il nostro progetto.
UNA CITTA’ A MISURA DI BAMBINO
La creatività non deve necessariamente essere associata a delle doti artistiche particolari, ma è piuttosto un modo di ragionare flessibile, interpretando la realtà che ci circonda cogliendone gli stimoli e dando libero sfogo alla propria fantasia. Questo spirito ci ha permesso di lavorare insieme con armonia e divertimento, fondendo idee, pensieri e spunti proposti da ognuna di noi. Fondamentale è stato inoltre il supporto dei nostri bambini che hanno collaborato al nostro lavoro attivamente, aiutatoci con la loro fantasia unica e incondizionata. Ed è proprio questo che ci ha fornito lo spunto per la scelta della nostra creazione: infatti abbiamo costruito una città che fosse compatibile con le esigenze dei nostri cuccioli. Un luogo dove traffico, smog, grigiore e le numerose costruzioni che contraddistinguono le metropoli, si sono fatte da parte per lasciare spazio a tanto verde, alberi, fontane, un grande parco giochi e soprattutto tanti tanti colori, portatori di allegria e serenità e legati inoltre al nostro progetto educativo, che quest’anno era incentrato proprio su questo tema.
Obiettivi: creatività e relazione
Il nostro intento è stato quello di lavorare divertendoci: cercare di estraniarci dagli schemi mentali fissi e prestabiliti, provando a vedere le cose, rispondendo attivamente ai nostri stimoli personali.
Abbiamo tentato di liberarci il più possibile dai preconcetti che spesso sono portatori di pensieri rigidi e negativi, lasciando spazio alla fantasia.
Tutto ciò ci ha permesso di ritagliarci dei momenti durante la giornata lavorativa, “staccando la spina” dalle attività di routine e aiutandoci a conoscerci meglio per favorire l’armonia e l’intesa tra noi educatrici.
Abbiamo lavorato insieme e cercando di fare emergere in ogni scelta posta in atto lo spirito di squadra, valorizzando e fondendo il più possibile le idee proposte da ognuna.
Modalità
Gli incontri si sono tenuti con cadenza settimanale nel nostro ambiente di lavoro: le nostre classi.
Il supporto dei bambini è stato impiegato, suddividendoli in classi miste e gruppi verticali (medi e grandi) per cogliere il più possibile gli spunti forniti da ognuno, rispettando i loro ritmi e la loro personalità e cercando sempre di stimolarli a dare libero sfogo alla loro fantasia e creatività. È stato costruttivo vederli scegliere i colori per una città costruita per le loro esigenze e il loro stupore osservando i singoli oggetti che piano piano trovavano la loro forma e la loro collocazione nel lavoro. La nostra città che si muove è stata concepita come un vero e proprio gioco interattivo, in cui i bambini possano reinventare e ricostruire la loro città ideale collocando gli edifici, le macchine, gli alberi e o personaggi liberando la loro fantasia e le loro immagini interiori.
Attività e strumenti
Siamo partite anzitutto chiedendoci come e cosa volevamo fare e quale sarebbe stato il lavoro più idoneo che ci avrebbe condotto a soddisfare gli obiettivi che ci eravamo prefissate.
Ci siamo poi chieste, scambiandoci pensieri e idee, quanti e quali potevano essere i materiali di recupero con cui abbiamo a che fare nella vita di tutti i giorni nel nostro asilo, a cui spesso non prestiamo attenzione, promettendoci di osservarli con più cura, provando ad associarli in modo fantasioso e personale agli oggetti di cui avevamo bisogno nel nostro progetto.
Per tutto ciò che non siamo riuscite a reperire, abbiamo sfruttato il supporto del centro specializzato Remida, sfruttando l’occasione dell’uscita per confrontarci e accrescere la conoscenza reciproca e lo spirito di gruppo.
È stato interessante e estremamente soddisfacente vedere crescere di settimana in settimana il nostro lavoro e meravigliarci insieme ai nostri bimbi di una spugna che diventava prato, della plastica trasparente che si trasformava in acqua per le fontane, degli stecchini dei gelati che diventavano bellissime altalene o un semplice cartone del latte che prendeva la forma di una casa con porte e finestre.
Ecco la foto della nostra città!!!!